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ITALIA
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LA PIATTAFORMA
Abolite quei decreti
Non si tratta di un atto simbolico: quei provvedimenti, voluti dall’allora ministro Salvini, sono dannosi. Stanno provocando conseguenze disastrose, che vanno riparate quanto prima. Bisogna accantonare qualsiasi timidezza: non è sufficiente ritoccarli, conservando l’impianto normativo. Vanno aboliti.
Cancellare la Bossi-Fini
La madre di tutte le leggi, quella che ha causato anni di pessime politiche sui flussi migratori. E che anzi ha spalancato la strada a politiche ancora peggiori, portate avanti da Salvini, ma anche da chi lo ha preceduto al Viminale. Nella scorsa legislatura, avevamo promosso un tavolo per una legge organica che la sostituisca.
Stop Accordi con la Libia
Una delle più grandi violazioni dei diritti umani del nostro tempo, a poche miglia dalle nostre coste. La Libia non è un porto sicuro. Dovremmo proteggere le persone – uomini, donne e bambini – da quegli stessi con cui stringiamo accordi.
Ius Soli e Ius Culturae
La riforma della legge di cittadinanza parla di bambini, non di pericolosi criminali che vengono a invaderci. Che nascono, giocano, vanno a scuola, crescono con i nostri bambini. Sulla pelle dei bambini si è fatta una battaglia indecente, tutta di calcolo politico, ed è ora di finirla: chi nasce in Italia, o chi porta a termine un ciclo di studi, deve essere italiano.
No caporalato
Il caporalato uccide, come l’indifferenza. All’emersione dell’irregolarità dobbiamo abbinare misure effettive di repressione dello sfruttamento lavorativo che, nelle nostre campagne assume sempre più le caratteristiche dello schiavismo. Una legge per combattere il caporalato non è sufficiente se non esistono gli strumenti per attuarla, gli stessi strumenti necessari per l’emersione del lavoro nero.
NOCPR
I CPR sono strutture peggiori delle carceri e vi vengono recluse persone che hanno la sola colpa di essere nate dalla parte sbagliata del Mediterraneo. Queste strutture, tornate in auge grazie alla legge Minniti-Orlando, non sono che la punta dell’iceberg di politiche miopi, inefficaci e disumane che puntano a scaricare su chi è diverso le colpe di sempre più aspre disuguaglianze sociali.
Stop armi a chi non rispetta i diritti umani
Vale per l’Egitto come vale per la Turchia, per l’Arabia Saudita e per qualunque paese che non rispetta i diritti umani. Già oggi è vietato l’export verso paesi che non rispettano i diritti umani: il governo deve “solamente” applicare la legge. Bisogna inoltre avviare una strategia di politica estera per la pace, che permetta al nostro paese di affrancarsi dai legami che impediscono di fare gli unici interessi che dovrebbero contare: non quelli economici, ma quelli delle persone.
Una giornata in memoria
delle vittime del colonialismo italiano
Il dibattito innescato anche in Italia dalle proteste Black Lives Matter dimostra che abbiamo maturato una maggiore consapevolezza sulle dinamiche di sopraffazione, violenza e potere e di un passato, quello Colonialista, di cui non parliamo mai e che cerchiamo di rimuovere, ma la nostra coscienza collettiva ogni ci pone di farci i conti. Esiste una proposta di legge del 2006 che raccoglieva l'appello dello storico Angelo Del Boca a istituire una Giornata in ricordo degli oltre 500.000 africani morti nel corso dell'occupazione italiana delle colonie per il 19 febbraio, giorno della strage di Addis Abeba. Un'occasione per smantellare il mito degli «italiani brava gente», colonizzatori magnanimi che si fanno portatori "del fardello dell'uomo bianco" nei confronti delle popolazioni locali. È doveroso riproporla oggi che il tema è quanto mai attuale.


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